La recitazione dei personaggi a fumetti

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Ciro Cangialosi
Ciro Cangialosi, disegnatore Disney, fumettista, colorista, character designer e docente presso Scuola di Comics.
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Ciro Cangialosi
Ciro Cangialosi, disegnatore Disney, fumettista, colorista, character designer e docente presso Scuola di Comics.

Come realizzare il personaggio che funziona: la fusione tra espressività e linguaggio del corpo

I personaggi dei fumetti sono come degli attori: non basta che siano disegnati alla perfezione, con anatomie impeccabili, muscoli in vista e volti proporzionati, ma devono anche essere realizzati in modo tale che il lettore, osservandone i movimenti, capisca immediatamente cosa stanno facendo, quali sono i loro sentimenti e il loro carattere, e riesca a immedesimarsi nelle loro azioni. 

Oltre alla struttura fisica c’è di più

Il buon personaggio, il personaggio “che funziona”, nasce proprio dalla capacità del disegnatore di creare una fusione fra una buona caratterizzazione fisica e un efficace linguaggio del corpo

Molti dei nostri movimenti sono istintivi: gonfiamo il petto quando siamo arrabbiati con qualcuno; mentre quando siamo spaventati o intimoriti, tendiamo a sembrare più piccoli e a nasconderci; e così via. Questi atteggiamenti sono costanti, qualunque sia il fisico del personaggio disegnato, e addirittura anche nel caso di personaggi appartenenti al mondo animale. Prendiamo ad esempio i gatti: si gonfiano quando sono arrabbiati e si acquattano quando sono spaventati o in pericolo. 

La tecnica dei cuscini

Per imparare a gestire questi aspetti, uno degli esercizi più famosi che i fumettisti in erba si trovano a dover svolgere è quello di far recitare dei “personaggi” senza volto, vale a dire dei cuscini

Faccio un esempio che forse tutti hanno in mente: il tappeto di Aladdin nell’omonimo film Disney, è capace di esprimere una miriade di atteggiamenti e sentimenti solo attraverso i suoi movimenti. Allo stesso modo funziona l’esercizio dei cuscini: la bravura del disegnatore sta nel fatto di far capire all’osservatore ciò che prova il cuscino-personaggio senza ricorrere alla mimica facciale.

Eppure, più l’azione o il sentimento sono umani e complessi – come, ad esempio, la tristezza – più dovremo lavorare anche sulle espressioni del volto, oltre che sull’atteggiamento del corpo, che non sempre basta. Ovviamente questo, nel caso di personaggi animali o inanimati, ci porterà a doverli “umanizzare”, come si può vedere nei tre esempi che ho realizzato per voi.

Conclusioni

Ora tocca a TE!

Per realizzare dei personaggi espressivi, sia umani che animali, è indispensabile lavorare sia sulla struttura fisica del personaggio sia su quella espressiva.

Quante volte ci siamo sentiti dire che il comunichiamo con i nostri movimenti del corpo oltre che con le nostre espressioni. Bene, nel fumetto è indispensabile creare una giusta fusione tra questi elementi in modo che i nostri futuri lettori possano capire al volo che cosa i nostri personaggi stanno comunicando.

Per esercitarti, prova l’esercizio del cuscino: prendi in ostaggio i cuscini del tuo divano o del tuo letto e prova a farli recitare nella tua tavola di fumetti.
All’inizio, potrà sembrarti difficile o banale ma vedrai che alla fine riuscirai a trasmettere le emozioni senza dover ricorrere alla mimica facciale.

Prendi confidenza con questa tecnica / esercitazione, una volta consolidata potrai passare alla realizzazione della mimica facciale e delle espressioni dei tuoi personaggi, ne parlo in questa Video Lezione.

Oltre alla tecnica del cuscino, tu hai una tua tecnica personale per l’espressività dei tuoi personaggi a fumetti?

Se sì, raccontacelo nei commenti 🙂

A presto,
Ciro

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