Gli errori da evitare nella foto ritratto

Picture of Stefano Michelin
Stefano Michelin
Stefano Michelin è un fotografo di professione che lavora con aziende e agenzie per le quali realizza servizi moda, campagna pubblicitarie e book. E’ impegnato a promuovere una cultura fotografica votata al recupero della professione e alla lotta all’abusivismo sempre più dilagante.
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Stefano Michelin è un fotografo di professione che lavora con aziende e agenzie per le quali realizza servizi moda, campagna pubblicitarie e book. E’ impegnato a promuovere una cultura fotografica votata al recupero della professione e alla lotta all’abusivismo sempre più dilagante.

Guida ai 3 errori da non commettere + consigli pratici

“Un volto senza tratti caratteristici è come un libro di cui non si può citar nulla.”
(Joseph Joubert)

È il genere fotografico più diffuso, anzi, complice anche l’uso incontenibile degli smartphone per fare fotografia, è ragionevole affermare che è IL genere per eccellenza da qualche anno.

Abbiamo più volte calcato la mano su come fare fotografia sia dire qualcosa e quindi, ragionando in ottica fotografica, anche i selfie, le foto-ricordo al mare o i tagli di torta ai compleanni, sono racconti dove il “sì ma ho fatto una foto tanto per…” non vale.

Naturalmente, non è che ogni volta che impugniamo il telefono dobbiamo stressarci all’idea di tirare fuori una foto emozionante e tecnicamente perfetta ma al contrario, quando non vogliamo fare una foto che sia ben fatta ad una persona, dobbiamo naturalmente, come in tutta la fotografia, tenere a mente qualche accorgimento.

In questo articolo esamineremo tutti quei processi di base per iniziare a fare una buona fotografia di ritratto.

Il discorso potrebbe spaziare all’infinito ma qui si vuole porre la base, se vogliamo dirlo con un po’ di enfasi la conditio sine qua non, per fare una foto almeno corretta dal punto di vista tecnico. Già una buona luce, qualche piccolo accorgimento per sfondo e abbigliamento ed una posa non lasciata al caso, fanno un’enorme differenza e seguendo queste.

Tutti gli errori immaginabili hanno una base comune.

Ti invito subito a non confondere l’improvvisazione con l’immediatezza.

Sottovalutare gli aspetti tecnici di base sperando di cogliere una particolare espressione fotografando velocemente è improvvisazione mentre sapere cosa si sta facendo e perché (e farlo velocemente) è immediatezza.

Abbandona fin da subito l’idea che per fare una buona foto di ritratto si deve essere lesti nel cogliere un fugace momento.

Il Ritratto, soprattutto agli inizi, può essere affrontato con calma, prendendosi tutto il tempo necessario per fare cose in maniera ragionata. Solo alla fine, quando tutto sarà pronto (processo che può durare pochi secondi come diversi minuti, dipende da noi), faremo risuonare il famoso click!

Il fare le cose non ragionate, casuali, è l’unico vero grande errore da evitare, sempre e comunque. Una luce settata troppo forte non è un problema, si regola. Uno sfondo che si impasta col soggetto non è un problema, si cambia.

“Ah, non lo avevo visto” è il problema. “Ah, non ci avevo pensato” è il problema”. “Si ma era per fare una foto tanto per…” è un grosso problema.

Non ricordo esattamente le parole e di questo me ne scuso ma c’è un detto che recita (più o meno) “la vittoria gratifica, la sconfitta insegna”. Qui è grossomodo la stessa cosa. Vedremo insieme alcuni errori piuttosto comuni che è facile compiere al fine di esaminarne cause ed effetti e capire soprattutto come risolverli.

Non si vuole fare una caccia alle streghe né tanto meno puntare il dito verso nessuno ma è un modo sicuro per apprendere e soprattutto migliorare.

Cosa si sbaglia

Giusto per amor di classificazione, possiamo dividere gli errori in tre tipologie:

  • Organizzativi
  • Tecnici
  • Esecutivi

Possiamo sbagliare qualcosa mentre ci prepariamo per scattare, nella scelta di qualche attrezzatura o nella sua regolazione oppure nell’approcciarci col soggetto. 

Importante:
quello che andremo a vedere non vale solo per la sessione di fotografia di ritratto fatta in uno studio da un professionista ma anzi, è molto più importante proprio per chi si trova occasionalmente e magari senza troppo preavviso a fare una fotografia di ritratto. Sono anzi proprio quelle opportunità, fugaci e casuali, che necessitano di particolari attenzioni.

Errori Organizzativi

La parte che precede uno scatto è la più importante e non pensare che l’organizzazione sia solo per i grandi servizi di studio. Girare dietro al soggetto e dirgli di mettersi leggermente di lato anziché perfettamente frontale porta via circa 5 secondi e può cambiare radicalmente il risultato di una foto.

Prima di fare una foto ritratto, poniamoci sempre almeno tre domande, semplici ma importanti:

Dove fotografo? 

Quello che inquadro in macchina, è quello che voglio?

Ancora ti ricordo di non fare troppi minestroni fotografici e di abbandonare subito l’approccio “mettiti lì che c’è un bel paesaggio come sfondo….” O parli della persona, o parli del paesaggio.

La cosa migliore è quindi quella di scegliere uno sfondo neutro o poco impegnativo (muri omogenei, senza decori, senza distrazioni).

Figura 1 – la stanza presentava due pareti, una grigia e l’altra amaranto. La scelta è caduta senza dubbio sulla prima: più leggera, in tinta, poco impegnativa.

Con quale luce fotografo? 

La luce più impiegata è la luce ambiente. In generale è bene tenere la sorgente luminosa alle spalle del fotografo o di lato, mai davanti a meno che non si vogliano creare particolari effetti di controluce o non si utilizzi un flash.

Se scattiamo in ambienti chiusi, una ottima sorgente luminosa è la comune finestra posizionando il soggetto di lato ad essa. La luce diretta del sole sul volto, può essere molto interessante col sole basso (alba o tramonto) ma anche difficile da controllare perché crea ombre molto forti.

Se la fotografia in diverse fasce orarie della giornata, in questo articolo ti parlo di come Scattare delle buone foto dall’alba al tramonto, di giorno e di notte

Un’alternativa, sia al chiuso che all’aperto, è impiegare il flash. A questo verrà dedicato spazio apposito perché si tratta di un discorso molto ampio. 

Come preparo il mio soggetto? 

La persona che deve essere fotografata va preparata, almeno un minimo. Se possiamo, scegliamo insieme a lui o lei un paio di abiti adatti, anche qui meglio se sobri, neutri, poco distraenti (una t-shirt nera ad esempio, senza scritte o loghi, va benissimo) ma facciamo anche attenzione che sia un minimo pettinata ed in ordine in generale. Questa fase è abbastanza delicata perché in genere la persona da fotografare è molto paziente oppure si scoccia in fretta.

Figura 2 – Un semplice capo nero su fondo scuro, fa esaltare al massimo la persona.

Errori Tecnici

Luci sbagliate

È sicuramente la parte più importante di tutte, decidere con quale luce lavorare oppure cosa impiegare la luce a disposizione in quel momento.

Decidere ad esempio di fotografare al tramonto per avere una luce più evocativa è una scelta organizzativa ma dopo, sul momento, dobbiamo decidere come impiegare questa luce.

La luce di lato, come detto, può essere una soluzione. Se ci troviamo a fotografare a mezzogiorno, quando il sole è alto e la luce cade grosso modo dall’alto, si formeranno grosse ombre nere proprio sugli occhi del nostro soggetto, situazione in genere da evitare. Meglio quindi, in questo caso, mettere il soggetto in ombra, in modo da non avere illuminazione diretta.

Figura 3 – Non serve necessariamente chissà quale attrezzatura per fare una buona foto. Alle volta basta una stanza semi buia ed una porta socchiusa dalla quale fotografare.

Ottica

Qui si apre un mondo.

In genere si prediligono ottiche lunghe ma anche questo dogma è stato ampiamente sdoganato. In ogni caso, per evitare deformazioni incontrollate e indesiderate, meglio scattare dal 50 mm a salire (per la scelta dell’ottica ti consiglio questo articolo).

Ricorda che il fotografo non è un essere dotato di scarpe di cemento, quindi in ogni caso muoviti attorno al soggetto cambiando inquadratura e varia ottiche o zoom per trovare nuove soluzioni.

Settaggi

Spero che ormai ti sia chiara una cosa, non esiste “il” settaggio per il ritratto che ti dà la “foto fenomenale”.

Puoi scattare a f2.8 come f8, a 1/125 di secondo come a 1/1000. Tutto dipende dalle circostanze e da cosa vuoi ottenere. Ragiona anche su come puoi variare il contesta a tuo vantaggio.

Se ad esempio vuoi fare un ritratto dove lo sfondo sia molto sfocato ma aprendo il diaframma ti entra in camera troppa luce e la foto risulta bruciata, trova una zona meno illuminata (magari un interno) per poter scattare col risultato che hai in mente.

Errori Esecutivi

Approccio

Fretta, impazienza e rimproveri, sono severamente vietati.

La persona che stiamo fotografando ci sta regalando del tempo oltre che la sua persona, quindi trattiamola col massimo rispetto, con pazienza se non capisce subito cosa deve fare e con gentilezza se le chiediamo di spostarsi, sedersi, alzarsi, girarsi, ecc.

Non c’è fotografo peggiore di quello che tratta con superficialità e sufficienza la persona che ha davanti.

Espressione e Posa

La persona che abbiamo davanti non si vede, quindi siamo noi a doverla dirigere. È normale per un fotografo, dare indicazioni tipo “girati appena verso destra, un po’ di meno, alza di poco la mano destra verso la spalla, abbassa un po’ il mento, ok guarda in camera…”.

Siamo noi fotografi a dover guidare la persona nella posa, la quale può essere anche molto semplice (“ok siediti lì, accavalla le gambe, mani entrambe appoggiate sulle ginocchia, schiena più dritta…”click!). Può essere un po’ imbarazzante all’inizio quindi troviamo per le prime volte una persona con la quale abbiamo confidenza e che sia disposta ad avere un briciolo di pazienza.

Conclusioni

La mia guida sugli errori da evitare per scattare una buona foto ritratto è volta al termine.

Ora TOCCA A TE!😉

Metti in pratica questi piccoli accorgimenti e a sperimenta nuovi scatti. Prova a giocare da diverse angolazioni: ricordati di non rimanere statico davanti al tuo soggetto ma di girarci attorno. Ricordati di guidare la persona che hai davanti a te in pose ed espressioni.

Insomma sperimenta e se ti va condividi con noi sul Gruppo Facebook le tue foto!

A presto,
Stefano.

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