Storia e classificazione dei colori ad olio per il ritratto

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Rosy Torre
Diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Catania, laureata in Terapeutica Artistica, specializzata nella tecnica della pittura ad olio.
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Rosy Torre
Diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Catania, laureata in Terapeutica Artistica, specializzata nella tecnica della pittura ad olio.

Ti presento la Pittura ad Olio – Lezione 1

Nascita ed evoluzione della Pittura ad Olio

La Pittura ad Olio può essere considerata la nonna delle nuove tecniche.

Sembrerà strano ma sembra che già nel 1400 siano state fatte alcune sperimentazioni con questa tecnica.

Ma perché una tecnica così antica, nonostante le nuove sperimentazioni pittoriche, è ancora così gettonata?

Osservando le opere dei grandi artisti del passato, ci viene quasi automatico vedere loro come risultati irraggiungibili; la maestria con cui è applicato il colore e la bellezza delle opere ci fa automaticamente pensare che la pittura ad olio è tra le più difficili tecniche pittoriche.

A mio avviso questa è la tecnica più adatta ai principianti perché permette di ottenere tante rese pittoriche differenti, ma soprattutto permette di ottenere un effetto sfumato che, attraverso altre tecniche, risulta difficile da ottenere.

È per questo che, nonostante l’invenzione di nuovi pigmenti ad asciugatura rapida, la pittura ad olio resta intramontabile. 

Pittura ad Olio nei Ritratti

La pittura ad olio è considerata la tecnica del ritratto per eccellenza.

Realizzare un volto realistico con i colori acrilici, ad esempio, per la grande velocità d’asciugatura, risulta difficile ed essendo, tra l’altro, un colore più plastico, se non si ha una grande padronanza tecnica diventa quasi impossibile tirar fuori una sfumatura pulita e morbida.

Se provate a realizzare lo stesso volto con i colori ad olio, grazie alla lenta asciugatura, avrete tutto il tempo necessario per studiare il colore, per applicarlo sulla tela e per sfumarlo.

Lavorando sul bagnato avete persino la possibilità di correggere il tiro e modificare in corso d’opera.

Quindi, quale miglior tecnica per un principiante che vuole avvicinarsi alle tecniche pittoriche? 

Pittura ad Olio per Principianti

Questa tecnica si presta alla sperimentazione di varie rese pittoriche: dalle più classiche, caratterizzate da sfumature e morbidi contrasti di colore, alla realizzazione di campiture piatte, alle pennellate grasse e materiche della pittura impressionista. 

Per intraprendere qualunque percorso pittorico è essenziale predisporsi alla sperimentazione ma soprattutto all’apprendimento degli effetti raggiungibili con la medesima tecnica. 

In questa prima lezione affronteremo la tecnica che più si avvicina alla pittura classica, mettendoci in gioco con il soggetto che più caratterizza questa tecnica: il ritratto. Sul volto si possono studiare gli aspetti della tecnica a tutto tondo, impareremo ad utilizzare gli strumenti, ad accostare i colori, a creare morbide sfumature e a far emergere i volumi.

È molto importante partire da basi solide della tecnica, incentrate sul controllo degli strumenti e della materia, sulla consapevolezza dell’uso e dell’accostamento del colore, perché se vacillano le basi tecniche, possiamo comunque dipingere, ma rischiamo di ottenere dei risultati insoddisfacenti.

I Colori ad Olio

Quando ci si vuole approcciare ad una nuova disciplina pittorica, la prima cosa da fare è imparare a conoscere il materiale cardine, il protagonista di quella tecnica.

Si tratta di colori molto brillanti costituiti da pigmenti colorati e olio vegetale.

La presenza dell’olio come componente rallenta l’asciugatura e fa si che il pigmento mantenga la sua brillantezza anche in asciugatura, senza virare verso toni più chiari o più scuri.

Questi pigmenti non si diluiscono in acqua come gli acrilici, ma con medium a base d’olio come: l’olio di lino o l’olio di noce. In aggiunta o al posto dell’olio, si utilizza anche l’essenza di trementina. 

ATTENZIONE

Quando si utilizza l’olio, bisogno stare attenti a non abusarne.

I tubetti di colore che troviamo in commercio contengono già la percentuale d’olio necessaria per la pittura, per cui un’eccessiva aggiunta di olio rischia di rendere il pigmento troppo grasso e di conseguenza difficile da gestire sulla tela. Inoltre rallenterebbe ancor più l’asciugatura del pigmento e creerebbe una patina lucida sull’opera, spesso disomogenea.

Per questo motivo, quando si utilizza l’olio, si aggiunge una parte di trementina, in modo da fluidificare il colore senza renderlo troppo grasso.

Quali Soggetti Dipingere

Come dicevo questa tecnica è versatile tanto nella resa pittorica quanto nella scelta dei soggetti. Si possono dipingere indistintamente volti, paesaggi, nature morte, pannéggi o animali. La scelta dipende esclusivamente dal gusto artistico del pittore. Possiamo considerarla una tecnica senza limite di rappresentazione.

Una buona strumentazione però può giocare un ruolo importante. Non bisogna risparmiare troppo sulla qualità dei prodotti o dei supporti perché anche l’opera ne risentirà.  

Per quanto riguarda i colori, in commercio esistono tante ottime marche economicamente abbordabili.

Tra quelle che ho provato nel corso della mia ricerca artistica, mi sento di consigliare marche come:

Maimeri

Winsor e Newton

Ferrario, linea Van Dyck

Pébéo

Un colore scadente avrà anche una scarsa quantità di pigmento all’interno del tubetto.

Ciò significa che saremo costretti ad utilizzare una grande quantità di colore nel tentativo di ottenere un tono maggiormente saturo, ma faremo probabilmente solo un grande spreco di materiale ottenendo comunque un risultato insoddisfacente.

Quando un prodotto invece è di qualità superiore, la brillantezza e la saturazione saranno a loro volta più alte. Ciò comporta un minor utilizzo del prodotto e una migliore resa pittorica.

La Mescolanza dei Colori

Sui tubetti in genere è riportato un quadratino che indica il grado di copertura del colore: coprente, semicoprente, trasparente.

Quando creiamo le tinte unendo i colori dobbiamo tener conto del grado di trasparenza del colore perché se uniamo un colore ad alta copertura con un colore trasparente, dobbiamo sapere che quello che verrà fuori sarà un colore coprente.

Il colore trasparente che uniamo servirà solo per dare una spinta tonale al colore coprente utilizzato.

Ad esempio se uniamo un bruno Van Dyck con un Rosso Vermiglione, otterremo un colore terroso caldo.

La temperatura viene data appunto dall’aggiunta del colore trasparente rosso. 

Se uniamo invece due colori trasparenti otterremo una tinta trasparente. Questi sono i colori più adatti per le velature.

Il Colore Fuori dal Tubetto

Una volta scelti e posizionati i colori necessari per la nostra opera, prima di utilizzarli, dobbiamo ricordare di re-impastare con una spatolina il pigmento sulla tavolozza in modo da re-incorporare l’olio al pigmento.

Se a fine giornata abbiamo ancora parecchio colore sulla tavolozza, questo sarà riutilizzabile anche dopo diversi giorni. Se si lascia la tavolozza esposta all’aria si creerà una patina dura che conterrà all’interno il colore ancora fresco, se invece copriamo la tavolozza riparandola dall’aria, il colori rimarranno umidi per giorni. Questo è chiaramente un altro grande vantaggio di questi colori. grazie alla lenta asciugatura diminuisce anche lo spreco dei prodotti.

Adesso che abbiamo visto qual è l’elemento cardine di questa tecnica, non resta altro da fare che metterci all’opera.

E tu, hai già dipinto ad olio?

Quali sono i colori che utilizzi di più?

Se ti fa piacere, condividi con noi la foto della tua tavolozza e tagga la Pagina Facebook di Cerchio di Giotto 😉

Buon Disegno,
Rosy.

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