Nelle ultime settimane si è molto sentito parlare della Cattedrale di Notre-Dame..se l’hai sentito ai notiziari è per dell’incendio della sera del 15 Aprile 2019.
In questo articolo vorrei elencarti le sue principali caratteristiche, Architettoniche ed Artistiche, che da sempre l’hanno contraddistinta e resa il simbolo della Francia da 1000 anni a questa parte.
L’imponente Notre-Dame si trova sull’Ile de la Cité, ossia il centro storico e geografico di Parigi e anche per questo è considerata il cuori della città.
Infatti tutte le distanze fra la capitale e il resto del territorio francese sono misurate a partire dalla piazza antistante la chiesa.
Qui è situato il chilometro zero, ovvero il punto di partenza per misurare le distanze e tradizione vuole che, chi lo calpesti, torni un giorno nella capitale..
Notre-Dame è il monumento più visitato di Parigi perché non è soltanto un capolavoro architettonico del gotico francese ma rappresenta anche il cuore della Parigi cattolica da ormai più di sette secoli.
Le prime caratteristiche le troviamo sicuramente nelle facciate:
Dal sagrato, potete osservare le due torri di questo capolavoro dell’arte gotica, cesellate come un gioiello d’orefice, e caratterizzate dalle Gargouille, figure grottesche e mostruose che, nell’architettura gotica fungevano da doccione di scarico infatti, durante i giorni di pioggia, l’acqua viene riversata a terra dalle loro fauci.
Nonostante queste due costruzioni sembrano simili, la torre nord ubicata a sinistra è in realtà più larga della sua (apparente) gemella..
e salendo su una di queste due torri, avrete una magnifica vista su tutta la città (salendo i 386 scalini 😉 )
Sempre all’esterno della Cattedrale si possono apprezzare gli splendidi archi rampanti e per questi, una delle migliori vedute è proprio quella che si gode dal lungofiume ad est, sopratutto di sera quando il monumento è illuminato ad arte.
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Sul portale esterno sono scolpite illustrazioni dalla Bibbia, per renderla nota anche ai credenti analfabeti. Molto particolare.
Se proseguiamo all’interno possiamo ammirare:
la Statua di Notre Dame de Paris,
la Vergine col Bambino risalente al XIV secolo,
il rosone della facciata sud,
le vetrate,
l’organo del 1730 (a volte anche assistere al suono davvero maestoso e coinvolgente),
la Pietà di Coustou,
la campana di Emmanuel,
la Porte Rouge,
il Portale del Chiostro,
le cappelle, le statue e le tombe.
Infine, ma non per importanza e bellezza si può far visita al Tesoro posto sul lato sud del coro, in sagrestia, dove sono conservate le reliquie, i manoscritti medievali, gli oggetti religiosi e la corona di spine.
Purtroppo al momento queste opere le puoi ammirare sono in foto a causa della chiusura dopo l’incendio.
Ancora è troppo presto per valutare i danni, sfortunatamente dai primi riscontri:
Il tetto (era ancora quello originale edificato fino al 1326) tutto in quercia, che aveva richiesto 1.300 piante: 21 ettari di foresta, è stato definitivo assolutamente irreparabile.
La Guglia, per la sua struttura in legno è stata ridotta in cenere, ma la scultura in cima alla guglia che rappresentava un gallo, contenente tre sacre reliquie, si è salvata.
I rosoni, risalenti al XIII secolo ma più volte restaurati, si sono salvati.
L‘altare maggiore pare aver tenuto, mentre l’arredamento circostante risultata molto danneggiato e parte delle vetrate è andata distrutta. All’interno della cattedrale di Notre Dame si sono salvate le reliquie più preziose come la Corona di Spine che sarebbe stata posto sulla testa di Cristo durante la sua crocifissione; un chiodo della Passione di Cristo, un pezzo della Croce e la tunica di Saint-Louis. Una serie di dipinti del XVII e XVIII secolo non hanno subito danni per l’incendio, ma per il fumo: verranno trasferiti al Louvre dove saranno protetti, deumidificati e restaurati.
Insomma, speriamo che con i progetti di restauro che si stanno già organizzando, anche grazie alle numerose donazione ricevute già dai primi giorni dopo l’accaduto, si riesca a far ritornare lo splendore di questo monumento il più vicino al suo originale.
Nel ricordo ti lascio con un video…
Un saluto,
Salvatore.