Storia di uno dei più famosi personaggi a fumetti
Quando pensiamo al Natale, è impossibile non fare riferimento al Canto di Natale di Dickens, un’opera celeberrima che non ha bisogno di presentazioni, tanto è entrata nel nostro immaginario relativo al Natale.
Infatti sono innumerevoli le trasposizioni cinematografiche e a fumetti che ne sono state realizzate: una trentina di film per il cinema, altrettanti per la tv, senza contare tutte le puntate di serie tv e cartoni animati in cui compare il motivo del Natale presente, passato e futuro.
Anche i fumetti prendono ispirazione dal Canto di Natale
E, per passare al campo che mi compete, anche i fumetti sono ricchi di riferimenti all’opera di Dickens, e persino Batman è trasformato in uno Scrooge-supereroe nella storia ideata da Lee Bermejo Batman Natale. Stessa sorte è toccata a Mosè di Lupo Alberto, in una storia intitolata Canto di Ferragosto, nella quale il cane della fattoria McKenzie deve ritrovare lo spirito delle vacanze estive.
E poi, come non citare l’universo Disney?
La nascita di Zio Paperone
Il vecchio Scrooge, protagonista del racconto Canto di Natale di Dickens ha infatti influenzato Carl Barks nella creazione di uno dei suoi personaggi più famosi: zio Paperone che in inglese è proprio Uncle Scrooge McDuck.
Il papero ha ereditato l’avarizia proprio dal suo alter ego letterario (il vecchio e protagonista Scrooge), che ha anche “interpretato” nel film animato dell’83 Canto di Natale di Topolino, dove zio Paperone interpreta lo Scrooge di Dickens.
L’evoluzione di Zio Paperone
Da avaro con il cuore di ghiaccio a ospitale e gentile
La sua prima apparizione è proprio in una storia natalizia, Paperino. Il Natale di Paperino sul Monte Orso, pubblicata negli USA nel 1947.
«Eccomi qua, nella mia comoda dimora, aspettando che passi il Natale! Bah! Che stupida festa, in cui tutti si vogliono bene! Ma per me è diverso! Tutti mi odiano e io odio tutti! E tutti a comprare regali… Pare che si divertano! Non mi sono mai divertito, io!»
Celebre Citazione di Zio Paperone in “Il Natale di Paperino sul Monte Orso”
In questa storia natalizia, Zio Paperino rispecchia le caratteristiche del suo alter ego, ovvero il tirchio e avario Scrooge.
Nella storia infatti, vediamo Zio Paperone isolato da tutti, decide di invitare Paperino e i nipotini a Monte Orso per conoscerli e per mettere alla prova la loro audacia. Vuole farsi trovare travestito da orso per spaventarli, ma Paperino lo stupisce, cogliendolo di sorpresa: lo zio lo trova “apparentemente” addormentato accanto a un vero orso e pronuncia la celebre frase:
“Dorme sulla zampa di un mostruoso orso Grizzly! Come me non conosce il significato della parola “paura”!”
Quello che il vecchio non sa, in realtà, è che Paperino è proprio svenuto dalla paura alla vista di quel gigantesco orso, il quale si era addormentato dopo aver fatto incetta di tutte le provviste che aveva trovato in cucina!
Già nel finale, come il personaggio di Dickens, anche zio Paperone subisce un’evoluzione in positivo: credendo che i suoi nipoti siano i paperi più coraggiosi del mondo, il vecchio avaro non bada a spese e li ospita a casa propria, offrendo a Paperino la pelle di un orso (e provocando il suo ennesimo svenimento!).
Zio Paperone diventa avventuriero e incarna lo stereotipo del modello di sogno americano
Grazie a Carl Barks, il personaggio di zio Paperone si evolve dallo stereotipo del vecchio ricco e tirchio per diventare l’avventuriero cercatore di tesori che ha costruito la propria fortuna, moneta dopo moneta.
Nel solco di questa evoluzione si inserisce il personaggio di zio Paperone nella fortunata serie del 1987 Ducktales, che riprende le storie di Carl Barks adattandole per il pubblico televisivo.
Anche nel recente reboot di Ducktales del 2017 viene citata la storia Natale a Monte Orso, nell’episodio L’ultimo schianto del Sunchaser: dopo una lite con i nipotini, che lo accusano di essere la causa della morte della propria madre Della (sorella di Paperino), lo zio si ritrova solo, seduto nella sua poltrona, esattamente come nella scena del fumetto in cui compare per la prima volta.
Ma, in questo caso, Scrooge non ha lo sguardo rabbioso del fumetto, ma passa dalla rabbia al pianto.
Il reboot Ducktales omaggia anche il Canto di Natale di Topolino, che viene ripreso in chiave attuale nell’episodio Natale in famiglia.
Con le storie del fumettista Don Rosa dei primi anni ’90, inoltre, scopriamo anche le origini del personaggio, che incarna appieno il modello del sogno americano.
Conclusioni
Zio Paperone è diventato col tempo uno dei personaggi più importanti dell’universo Disney, e anche tanti autori italiani hanno contribuito a descrivere e raccontare le sfaccettature del suo carattere e della sua storia tra le pagine di Topolino: da Guido Martina a Francesco Artibani.
E tu? Cosa pensi del personaggio di Zio Paperone: hai notato la sua evoluzione durante gli anni o l’hai sempre associato al suo alter ego letterario di Dickens?
Quali altre caratteristiche ti hanno colpito di questo personaggio?
Scrivilo nei commenti e, se ti fa piacere, condividi con noi le storie a fumetti che ti hanno sempre affascinato.
Non mi resta che augurarvi buon Natale e… fate i bravi!
Ciro