Come realizzare un ritratto etnico con i Soft Pastels

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Chiara Silva
Diplomata all'Accademia di Brera, Artista e Docente di discipline pittoriche con oltre 10 anni di esperienza nella didattica artistica. Fondatrice di Cerchio di Giotto.
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Chiara Silva
Diplomata all'Accademia di Brera, Artista e Docente di discipline pittoriche con oltre 10 anni di esperienza nella didattica artistica. Fondatrice di Cerchio di Giotto.

Guida su come valorizzare in modo rapido ed efficace i dettagli del volto

Ogni artista è profondamente e segretamente innamorato dei suoi strumenti e tra le varie tecniche che impiega, ce ne sono alcune che oltre a sofisticati risultati, gli regalano enorme piacere nell’esecuzione. 

Tra le tecniche grafiche che preferisco ce n’è una che mi conquista  e mi sorprende ogni volta che l’impiego, con intensità sempre maggiore. 

Le confezioni di pastels à l’écu die Sennelier sono un piccolo scrigno del tesoro. 

L’intensità del colore di questi pastelli è sorprendente. Il colore è saturo, senza carte o protezioni o stecche di legno per l’impugnatura. Nudi e colorati in modo così acceso che starei lì a guardarli senza usarli per ore.

Eh sì, perchè non appena si inizia ad usarli, inevitabilmente si sporcano, si polverizzano, si consumano ad una velocità sorprendente e quando accade provo sempre un piccolo sconforto ma… il risultato di questa tecnica sul foglio ripaga completamente e di certo.. sono fatti per essere usati!

Da dove tutto è iniziato

Nella mia prima visita a Villa Panza a Varese rimasi impressionata da una serie di piccole Alfonso Fratteggiani Bianchi, artista noto per i suoi monocromi, il quale si concentra sul colore che, in forma di pigmento in polvere, viene applicato a mano, senza uso di collanti, sulla pietra serena. Questa particolare innovazione crea un effetto luministico e cromatico particolarmente intenso, come un velluto, che sempre mi torna in mente quando apro la mia confezione di pastelli.

Oggi useremo per la prima volta in Cerchio di Giotto questa tecnica, che ti anticipo sarà uno degli argomenti dei miei prossimi corsi. 😉
Qui non entreremo molto nel dettaglio della tecnica ma diremo quanto basta in funzione della tematica che ho scelto di sviluppare con te questa settimana.

La consistenza del Pastels à l’écu è molto molto morbida e per questo useremo come supporto un foglio canson mi-teintes touch di colore bruno per  realizzare insieme un ritratto di una ragazza dai tratti afro.

Al di là del colore della pelle, la cosa veramente interessante è valorizzare in modo rapido ed efficace la voluminosa capigliatura di questa varietà umana, particolarmente folta e soffice.

Anche nei ritratti che in molti di voi pubblicano sulla pagina Facebook, vedo che spesso il punto debole è la resa dei capelli, in particolare vi perdete nella definizione del singolo capello o in troppe ciocche, andando a creare delle striature innaturali e per nulla efficaci troppo simili ad un casco a strisce.

Lavorare per volumi e forme, lasciando anche alcune parti “non finite”, alleggerisce e valorizza il volto rendendo il ritratto più naturale e libero.

Scegliete pure la foto che preferite, che può essere simile a queste:

Io realizzerò l’immagine qui sotto.

Una volta scelta l’immagine, non ci resta che iniziare il nostro disegno. 

Pronto?
Iniziamo 😉

Realizzare un ritratto etnico: iniziamo dal volto

Gli aspetti essenziali del disegno

Iniziamo, cercando di focalizzarci sugli aspetti essenziali

Questa tecnica infatti si presta ad estrema personalizzazione.
Come, quanto e dove sfumare è interamente una tua decisione in base al tuo gusto, purché i volumi vengano fuori e nelle aree corrette.
Ma quest’ultimo è più un problema di disegno che non di uso del colore, perciò se sei in crisi con il disegno del volto o non l’hai mai realizzato, ti consiglio queste Guide e Tutorial:

Oppure di intraprendere uno dei nostri corsi di ritratto.

La prima cosa da fare, naturalmente, è tracciare il disegno del volto che includa la massa dei capelli. 

Attenzione perché con masse di capelli così importanti, bisogna tenerne già conto nelle prime fasi di impostazione del disegno, altrimenti, se la aggiungete alla fine, sul volto già disegnato, al 100% non ci starà nel foglio o andrà a distruggere l’impianto compositivo.

Se usi come me un foglio di colore bruno, è buona idea tracciare il disegno con una matita colorata chiara, gialla ad esempio.

La palette di colori

Tracciato il disegno, sceglierò dalla confezione di pastelli, le tinte che mi serviranno per realizzare la figura. 

  • Rosa pallido, 
  • giallo, 
  • diversi tipi di bruno,
  • un nero. 

Questo naturalmente varia in funzione del soggetto che hai scelto.

Avendo già un foglio color bruno, questo colore sarà parte integrante del lavoro, quindi inizio considerando quali parti lascerò del colore del foglio e quali schiarire o scurire con le tinte che scelto.

La stesura dei colori e lo sfumino

Procedo quindi prima con una tinta medio chiara che vado a stendere ovunque serve.

Procedo stendendo il colore grossolanamente, perché solo dopo andrò a sfumarlo con le dita o con uno sfumino.

Lo sfumino è uno strumento acquistabile in colorificio, tuttavia io non lo amo particolarmente e dunque, per i dettagli, preferisco avvolgere uno Scottex o un fazzoletto di carta di cotone sulla punta di legno sul retro di un pennello e usare questo, potendo poi sostituire il fazzoletto ogni volta che lo desidero.

All’inizio tutto appare molto confuso e grossolano; tuttavia, anche se i pastelli si possono smussare con la carta vetrata, non avranno mai la definizione di una matita colorata e dunque bisogna procedere quasi come con un modellato, spostando le polveri e modulando le sfumature seguendo i volumi.

Gomma pane e gomma bianca cancellano e attenuano il pastello senza problemi.

Man mano si inseriscono le diverse tonalità andando a sfumarle tra di loro. Può accadere che il disegno iniziale venga coperto in parte, quindi è importante non eccedere con il colore ma procedere con calma, area dopo area, andando dal generale al particolare. I colori sono così intensi che si può sovrapporre uno scuro ad un chiaro o un chiaro ad uno scuro senza problemi.

Per le fanciulle abituate a truccarsi, il procedimento è proprio quello dell’applicazione di terre o ciprie o blush seguendo i volumi del volto.

Definizione ai particolari: occhi, sopracciglia e labbra

La definizione avviene poi in ultima fase con l’aiuto dello sfumino che permette di muovere il colore dove serve. Nelle ultime fasi, sì, è importante usare gli angoli del pastello o appuntire una parte con la carta vetrata per ottenere una maggiore definizione; ad esempio negli occhi o nei sopraccigli o nelle labbra.

Il grado di definizione può andare sin nel più minimo dettaglio, tuttavia questa tecnica per sua natura è più espressiva che descrittiva, quindi la forza del colore deve vivere autonomamente senza eccessive forzature in dettagli troppo minimi.

In questo esempio mi limito alla realizzazione di una piccola parte del volto, spetterà poi a TE concludere come meglio ritieni.

Ovviamente proprio per le caratteristiche del materiale, non consiglio di lavorare su un supporto più piccolo di un A4, A3.

Le mani si sporcheranno moltissimo quindi mi raccomando, non usare vestiti bianchi e troppo costosi e rassegnarsi a sporcare molto, soprattutto quando si soffia sulle polveri in eccesso sul foglio dopo aver sfumato.

È il momento dei capelli

Anche per i capelli si procede in modo simile; si scelgono i colori adatti in armonia con quelli del volto e si parte ponendo bene attenzione al collegamento con i colori della faccia, affinché non ci siano margini e stacchi poco naturali tra i due.

Nulla vieta di partire dall’esecuzione dei capelli ma in questo caso, essendo scuri, lo sconsiglio poiché si andrebbe sporcando la parte centrale del volto dove compaiono le luci e le parti più dettagliate.
Il disegno potrebbe quindi coprirsi e rischiereste di perderlo quasi completamente.

La palette di colori e la loro stesura

Inseriremo solo tre colori:

  • un bruno, 
  • un nero,
  • un giallo chiaro per i riflessi luminosi. 

Per questo tipo di texture non occorrerà più sfumare tutto il colore, lasceremo i grossi segni  del pastello visibili, a ricordare le ciocche ricce e vaporose dei capelli afro, sfumando solo alcune parti più centrali.

Per il resto, il colore dei capelli sarà il colore del foglio. In pochi secondi avremo così ottenuto un effetto convincente senza eccedere in una criniera pesante che rischia di chiudere eccessivamente il volto.

Conclusioni

I pastelli sennelier sono disponibili in tante confezioni, addirittura pensate per i diversi generi pittorici. C’è la confezione con le tinte adatte al ritratto, al paesaggio ecc, questo rende più semplice scegliere le tinte giuste ed evitare di acquistare colori che poi restano inutilizzati.

I soggetti adatti per l’uso di questa tecnica sono tantissimi; persino gli animali o le nature morte sono adatte, purché si imposti bene il lavoro con dimensioni congrue e soggetti privi di eccessiva definizione.

In un elaborato, scegliere di trattare diversamente alcune aree del lavoro, magari lasciando parti volutamente incomplete o non finite, regala leggerezza al disegno e lo rende più interessante agli occhi dello spettatore, che così partecipa con gli occhi ed il cervello al completamento delle aree mancanti.

Ora è il tuo momento, TOCCA A TE! 😃

Prova a sperimentare questa tecnica e la tecnica del non finito concentrandoti sulle zone del disegno che ritieni debbano catturare l’attenzione di chi guarda.

A volte, dire meno equivale a dire di più.

….e se ti fa piacere, condividi con noi sulla nostra pagina Facebook il tuo disegno, io e tutto lo staff di Cerchio di Giotto saremmo davvero entusiasti di vedere i tuoi esperimenti con questa nuova tecnica!

Buon divertimento,
Chiara.

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